Asini Informazioni generali
Classe: Mammiferi
- Ordine:Perissodattili
- Famiglia: Equidi
- Genere: Equus
- Specie: Asinus Domesticus
ORIGINE
Asino selvatico africano (Equus asinus africanus) il cui mantello è fondamentalmente fulvo e grigio.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Erbivoro monogastrico
Denti 36-40
Temperatura 37-38 °C
Battito cardiaco 36-65 bpm
Frequenza respiratoria 12-44
Primo ciclo di calore ad un anno di età. La stagione delle monte va da marzo ad agosto.
Il ciclo estrale, di norma dura 21-28 giorni ed il calore 2-7 giorni. Il calore riappare, nell'asina che ha partorito, dopo 17-18 giorni.
La gravidanza dura 365 giorni, con variazioni di 8-12 giorni in più o in meno
Un asino in buone condizioni di salute e allevato convenientemente può vivere anche fino a 40 anni
Gli asini possono tollerare una perdita di acqua fino a 30% del loro peso corporeo e lo recuperano in soltanto 15 minuti di abbeverata.
L’asino può trasportare fino al 30% del proprio peso corporeo.
LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE
La prima regola che si deve rispettare è quella di compiere tutti gli interventi possibili ai fini di porre l’animale in condizioni igienico-sanitarie, di alimentazione e di ambiente ottimali e quindi metterlo in condizione di potersi meglio difendere da malattie o altri problemi che potrebbero compromettere il suo stato di salute. Per ogni specie animale esistono vaccinazioni o altri trattamenti farmacologici atti ad aumentare le difese organiche verso i germi o i parassiti peculiari di questa specie, o tali da prevenire questi problemi. Per quello che riguarda l’asino i trattamenti da eseguire, dovrebbero iniziare sin dalla nascita con la somministrazione, nelle prime 24 ore di vita di un siero antitetanico o, atti ad evitare che, nei primissimi giorni, il neonato, ancora privo di sufficienti difese immunitarie proprie, contragga il tetano , malattia che spesso causano la morte anche se trattate farmacologicamente. L’asino, per quanto riguarda il tetano, è un animale particolarmente a rischio, per cui, dal quinto mese di vita, è necessario iniziare le vaccinazioni contro questa malattia che consistono in due trattamenti a distanza di 20-60 giorni, seguiti da un richiamo dopo 6 mesi dalla seconda e da successivi richiami annuali.
Questa vaccinazione è generalmente abbinata, in un unico prodotto, a quella contro l’influenza degli equini, malattia pericolosa non tanto per le sue manifestazioni proprie, spesso addirittura inapparenti, quanto per la predisposizione del soggetto eventualmente infetto a problemi respiratori secondari di natura batterica (bronchite, polmonite, enfisema polmonare). La vaccinazione antinfluenzale andrebbe richiamata ogni 6 mesi per ottenere una costante copertura anticorpale.Da qualche hanno, a questa vaccinazione viene abbinata anche quella per un Herpesvirus respiratorio che causa una forma morbosa denominata “rinopolmonite”. Si tratta di una virosi respiratoria con caratteristiche simili a quella dell’influenza che può inoltre provocare aborto nella asine gravide e una forma di paresi agli arti posteriori nei soggetti adulti, che spesso determina la morte dell’animale. In passato era fortemente raccomandata la vaccinazione solo delle asine gravide (al 6°-8°-10° mese di gestazione), ma a causa del diffondersi della malattia sarebbe oggi quantomai opportuno vaccinare tutti gli asini che vengono a contatto con altri equini, due volte all’anno, anche se, purtroppo, la sua efficacia verso la forma paralitica é controversa.
LE PARASSITOSI INTERNE
I danni legati alle parassitosi interne sono il motivo principale di morte di asini nel mondo.
I vari parassiti possono infestare i polmoni e l’intestino senza che l’animale mostri alcun segno di disagio.
Già a due mesi l’asino diventa a rischio per quello che concerne le parassitosi intestinali, dovuti a vari tipi di vermi (nematodi e cestodi). Tali parassiti sono assunti tramite l’ingestione di larve presenti nell’erba di pascolo, nel fieno(anche attraverso ospiti intermedi) o attraverso il latte di madri contaminate. Queste larve, infestanti alle nostre latitudini solo nel periodo da marzo a settembre, si sviluppano all’interno dell’apparato digerente e migrano attraverso vari organi con danni facilmente comprensibili e spesso irreversibili, anche se di rado evidenti esternamente; i cosiddetti “vermi polmonari” (Dictyocaulus arnfieldii) possono raggiungere la forma adulta solo negli asini e dopo una migrazione attraverso l’intestino , raggiungono i bronchi dove diventano adulti che depongono una nuova generazione di uova.
E’quindi necessario provvedere a trattamenti preventivi periodici e costanti, con farmaci delle ultime generazioni, sicuri ed efficaci, che vanno somministrati non meno di 4 volte all’anno nel periodo primavera- autunno durante tutta la vita dell’animale. Tale frequenza è legata alla durata di attività farmacologia dei prodotti disponibili al momento, che non supera i 60 gg. Il trattamento con vermifugo andrebbe fatto contemporaneamente a tutti i soggetti al pascolo per evitare che permangano dei soggetti eliminatori di uova e bisognerebbe trattare sempre e subito animali di nuova introduzione. Il Vostro veterinario vi consiglierà il corretto programma di verminazione tenendo conto di:
situazione climatica e geografica
età ed tipo di impiego degli asini
metodo di stabulazione
uso e tipo dei pascoli
tecniche di smaltimento del letame
uso fatto in passato dei vermifughi
Oltre ad evitare l’insorgere di gravi patologie, il significato di un corretto programma di vaccinazione e di sverminazione è quindi anche quello di aumentare le difese verso gli stress ambientali a cui l’animale é sottoposto in modo da mantenerlo nelle migliori condizioni fisiche per affrontare le attività a cui é destinato.
ALIMENTAZIONE
Gli asini si sono sviluppati ed adattati nel tempo ad una dieta ricca di fibre e povera di proteine. Per questa ragione l’asino non tollera diete troppo ricche e l’eccesso di fieno molto nutriente e soprattutto di cereali può solo causare problemi di obesità o sviluppare patologie.
Una dieta equilibrata e ricca di fibre è l’ideale per mantenere un asino sano in buone condizioni.
In generale, la dieta base degli asini in buone condizioni di salute è costituita da paglia di buona qualità, accesso limitato all’erba e fieno/foraggio se richiesto. Gli asini si sono evoluti come cercatori e nel loro ambiente naturale mangerebbero piccole quantità di vegetali con un alto contenuto di fibre per tutto l’arco della giornata. L’asino assimila meglio se nutrito con regolarità e, a causa della limitata capacità nell’assumere grandi quantità di foraggio alla volta per via del piccolo stomaco e ha quindi bisogno di essere alimentato frequentemente. Ricerche hanno dimostrato che un asino mangia ogni giorno una quantità di materia secca equivalente all’1,3-1,8% del loro peso corporeo: per un asino di 180 kg, corrisponde a 2,3-3,1 kg al giorno. Per un asino in buona salute, la quantità può essere costituita interamente da fibre di alta qualià, come paglia e fieno. Gli asini adulti sani raramente richiedono supplementi di cibo, tuttavia, quando l’età aumenta, possono essere necessari.
L’avena, l’orzo, il granoturco (il più energetico di tutti) sono normalmente assimilati meglio se “schiacciati”o “fioccati” e vanno utilizzati in piccole dosi al fabbisogno energetico del soggetto
Altri alimenti come carote, mele, polpa di barbabietole, carrube, crusca, possono entrare a far parte della razione solo saltuariamente ed in piccole dosi.
L’asino richiede di un costante apporto di sale (cloruro di sodio o sale da cucina) che dovrebbe essere sempre lasciato a disposizione in rulli o in grani; sarebbe preferibile utilizzare sale a cui vengono aggiunte tracce di iodio, ferro, rame, cobalto,manganese,zinco e selenio.
Nonostante gli asini utilizzino il fieno più efficacemente degli altri animali non ruminanti come polli o conigli, la struttura del suo tratto digerente ne limita l’ abilità, in confronto a quella dei ruminanti. La parte dove avvengono le fermentazioni nell’asino, è il grosso intestino con il cieco, dove un gran numero di microrganismi digerisce la cellulosa, utilizzano azoto proteico o non proteico e sintetizzano alcune vitamine.
Anche se l’asino è in grado di tollerare elevati gradi di disidratazione l’acqua deve sempre essere a disposizione dell’animale tenendo conto che un asino ne assume mediamente 5 litri al giorno con notevoli aumenti di consumo nella stagione calda.
Una alimentazione corretta deve basarsi su alcuni chiari elementi:
- Fieno privo di polvere e/muffe
- alimenti grossolani e ricchi di cellulosa (foglie e loppe di cereali e di leguminose,ecc.
- Cambi di alimentazione fatti in modo graduale
- Acqua fresca e pulita sempre a disposizione
- Accesso al sale
LA CURA DEI DENTI
L’asino ha 24 denti decidui, “da latte”, e 40-42 permanenti, da adulto, e la sua dentizione riflette il proprio adattamento all’alimentazione e alle abitudini alimentari.
Egli deve assimilare una dieta fibrosa e ridurla con la masticazione in piccoli pezzi. Per fare questo ha sviluppato 6 incisivi superiori e 6 inferiori che tagliano la vegetazione, e denti molari e premolari più indietro che funzionano come una macina.
I denti sono molto lunghi, solo la parte più esterna é visibile e, al contrario di altre specie, sono in continua crescita modificandosi lungo tutta la vita dell’animale; questo processo dinamico causa un continuo rinnovamento dei margini di occlusione. I molari dell’arcata superiore non combaciano perfettamente con quelli inferiori, debordando leggermente all’esterno. Ne consegue che durante la masticazione, mancando un consumo dalla parte opposta ed anche a causa della diversa consistenza delle sostanze che compongono i denti, si formano dei margini appuntiti: nei molari superiori verso la guancia, a quelli inferiori verso la lingua.
Questa situazione può creare delle difficoltà di masticazione , si possono notare delle “cicche” di fieno cadere durante l’assunzione del cibo o altri sintomi che evidenziano un disagio dell’animale nel masticare. Spesso l'animale diventa insofferente a certi morsi o dimagrisce in breve tempo pur mangiando normalmente. E’ da tener presente che frequentemente l'asino non dimostra alcun segno evidente ma, riducendo la durata della masticazione a causa del fastidio provocato dalle punte dentarie, introduce cibo triturato grossolanamente il quale è assimilato in modo non ottimale o addirittura predispone l’animale a problemi digestivi.
A causa di questa crescita continua, la bocca dovrebbe essere esaminata almeno una volta all’anno; nei soggetti giovani il controllo dovrebbe essere più frequente a causa del consumo maggiore e dei problemi associati al cambio tra denti decidui e permanenti. Le tecniche condotte dal veterinario consistono nella rimozione delle punte dentarie tramite raspe apposite, manuali o elettriche.
LA CURA DEL PIEDE
Negli equini per piede s’intende il settore anatomico che comprende lo zoccolo e le strutture in esso contenute.
La parete dello zoccolo è prodotta dal suo margine superiore, la corona, e raggiunge il margine inferiore nel giro di 8-12 mesi.
Ogni alterazione a questo livello si ripercuote sul buon funzionamento dell’apparato locomotore; tenendo conto della lentezza della crescita dei tessuti che lo compongono diventa quindi molto importante la prevenzione.